Febbraio 20, 2015 0 Comments Fratelli di Vino

 Kerner, chi è costui ?

“Il vino parla, scioglie la lingua, svela segreti che non avresti mai voluto raccontare, segreti che non sapevi nemmeno di conoscere”.

(J. Harris)

Lo ammetto ho una certa curiosità  per i vitigni poco conosciuti che, però,  non di rado deludono le mie aspettative, probabilmente “esagerate”, frutto del desiderio di scoprire un grande vitigno a torto ignorato. Per fortuna non sempre è così e, a volte,  l’aspettativa si dimostra giusta e realista procurandomi una grande soddisfazione “intellettuale”, fors’anche superiore a quella del piacere  del vino.

Un esito positivo, un’aspettativa “soddisfatta” è accaduta alcuni anni or sono, sei/otto anni o giù di lì, quando in una delle mie frequenti visite in enoteca mi sono imbattuto in una bottiglia di Kerner dell’ Alto Adige.

VALLE ISARCO 1

Il nome mi incuriosì molto e il fatto che non ne avessi mai sentito parlare da amici  esperti o presunti tali, aumentò oltremodo la mia curiosità. Immaginai subito che, come per il muller thurgau,  il nome avesse a che fare con il nome di colui che lo aveva “creato”, comunque chiesi lumi al proprietario dell’enoteca (romana) che, in proposito,  seppe dirmi ben poco se non che l’unico cliente che prima di me (probabilmente anche lui per curiosità) comprò una bottiglia di Kerner gli riferì poi  di averlo trovato ottimo.

VALLE ISARCO 2

Ovviamente non mi lasciai scappare l’occasione e ne comprai una, di cui  non ricordo il produttore (la lingua tedesca non è il mio forte), ma ben vivo è il ricordo dell’ottima impressione che suscitò in me e nei miei amici commensali, ovviamente anch’essi del tutto ignari dell’esistenza di questo vino. Da allora, con scadenza più o meno annuale, compro sempre una bottiglia  o due di Kerner e mai sono rimasto deluso.

Il kerner è un vitigno aromatico a bacca bianca, coltivato in Italia solo in Alto Adige,  “creato” in Germania nel 1929  di August Herold, botanico esperto di ampelografia, che incrociò la schiava grossa, vitigno a bacca rossa molto diffuso sia in Alto Adige che in Trentino, con il famoso e nobile riesling renano. Il nome è una “dedica” al medico e poeta  tedesco Justinus Kerner, amante della bella vita e del buon bere. Il grappolo è di dimensioni medie, corto e con ali, piuttosto compatto. L’acino è sferico, di colore verde-giallo.

UVA KERNER

Mostra una notevole resistenza al freddo, sino a temperature che sfiorano i  – 10° C, ciò  a causa del  germogliamento tardivo che permette ai “getti” di ben maturare. Per cui, ad esempio, rispetto al riesling, il kerner può sopportare condizioni meno favorevoli, crescere su tutti i tipi di terreni anche molto scoscesi e, se soleggiati,  la coltivazione può essere fatta fino ad altitudini che sfiorano i 900-1.000 metri. La vendemmia, in genere,  si effettua nella prima decade di ottobre.

VIGNA KERNER 1

Come tutti i vitigni aromatici il suo profumo è intenso e gradevole, simile al moscato, con bouquet di frutta bianca, agrumi (pompelmo) e a volte, secondo le annate più o meno calde,  di frutta tropicale (mango, maracuja); il gusto è simile al riesling, meno fresco ma dotato di maggiore struttura complessiva, il colore è un classico giallo paglierino che, talvolta, vira al giallo dorato.

Ovviamente ho qui tracciato alcune linee piuttosto generiche e generali sia sul vitigno che sul vino, come spesso accade  (anzi deve accadere) la diversità dei suoli, delle esposizioni e le “scelte” dei vari vigneron permettono di realizzare dei vini fra loro molto diversi: dove si gioca sulla eleganza e sulla freschezza e dove sulla potenza calorica e sulla morbidezza, per fortuna  il risultato è spesso ottimo e non di rado eccellente.

Riporto in questo articolo una sintesi dei miei appunti di degustazione, fatti in un determinato lasso di tempo, di sei bottiglie di Kerner , tutte della stessa annata.

Alto Adige Valle Isarco Kerner Sabiona 2011 (doc) di CANTINA PRODUTTORI VALLE ISARCO,  vino straordinario, dove  alla solita “rappresentanza”  della mineralità, della freschezza si oppone, come contro-altare, la potenza calorica e la ricchezza glicerica: un grande bianco alpino che sembra strizzare l’occhio al calore del Mediterraneo. Eccellente.

Kerner Lahn 2011 (igt) di CASTELFEDER,  vino tutto giocato sulla freschezza e sulla sapidità, molto gradevole,  persistente, la fanno da padroni gli agrumi e la frutta a polpa bianca, chiusura minerale e di erbe alpine. Ottimo.

CASTELFEDER

Alto Adige Kerner Carned 2011 (doc) di KELLEREI KALTERN CALDARO, oserei dire “kerner paradigmatico”: fresco, sapido, fruttato, con chiusura di erbe aromatiche, persistente, vino tutto-pasto, lo proverei con una bella frittura di paranza. Ottimo.

KELLEREI

Alto Adige Valle Isarco Kerner 2011 (doc) di KOFERERHOF, vino anche questo secondo i canoni del vitigno: fresco, agrumato, erbaceo, minerale ma con dei toni più equilibrati ed eleganti rispetto ai precedenti, persistente. Ottimo/eccellente.

KOFERERHOF

Alto Adige Valle Isarco Kerner 2011 (doc) di MANNI NOSSING, vino magnifico, dall’infinita persistenza, con l’elenco di tutti gli agrumi e  la frutta a polpa bianca, il tutto “condito” da una poderosa manciata di erbe aromatiche, caldo  e addirittura morbido per la tipologia. Eccellente.

MANNI NOSSING

Alto Adige Valle Isarco Kerner 2011 (doc) di TASCHLERHOF, vino gradevole e delicato, solita e solida struttura fresco-sapida, all’olfatto emergono agrumi (pompelmo, bergamotto) e erbe aromatiche (salvia, basilico), persistente ed abbastanza equilibrato. Ottimo.

TASCHLERHOF

Che dire ?  Come per i vini bianchi del Friuli, l’Alto Adige non tradisce mai, in special modo i vini della Valle Isarco, valle ideale per i vitigni d’alta montagna come il veltliner, il sylvaner, il riesling e appunto il kerner. Un gran bel bere, un ottimo glu-glu.

Alla salute, fratelli.


Share: